In una notte del tardo autunno 1903, Guido Castelnuovo, giunto frettoloso alla Stazione Termini, cercava diligente nel treno in partenza per Arezzo un giovane ventiquattrenne, per comunicargli con paterno pensiero una bella notizia. Quel giovane ero io. La notizia ch'egli mi comunicò, mostrandomi trionfalmente un foglietto coi nomi della terna, fu ch'io ero riescito primo in un combattuto concorso per la cattedra di geometria descrittiva nell'Università di Padova. Egli non faceva parte della Commissione giudicatrice, ma ne aveva seguito premuroso i lavori e mi aveva sostenuto del suo incoraggiamento quando dovetti affrontare a complemento dei miei titoli (per decisione che credo unica nei nostri annali universitari) non soltanto una lezione di prova, ma anche un saggio di disegno.
F. Severi, “Ricordo di Guido Castelnuovo”
(Simposio internazionale di Geomeria Algebrica, Roma 1965)
Guido Castelnuovo nel ricordo degli allievi